23 agosto 2010

NEONATO RIVIVE NELLA BARA

Un'altra di quelle notizie che non vorremmo mai leggere,ma che purtroppo accadono,
lasciandosi dietro quel grande alone di mistero a cui nessuno saprà o potrà rispondere con certezza scientifica:"miracolo o errore umano?",come nel caso che segue.

Dafne Marisol Hernandez,la giovanissima neo-mamma di 17 anni,che appare nella foto accanto alla piccola bara bianca,mostrando il certificato di morte del figlio,si preparava a dirgli addio dopo essere stato dichiarato morto poco dopo la sua nascita prematura,avvenuta nella prima settimana del mese di giugno 2010.
 
Ma con sua sorpresa,udì strani rumori provenire dall'interno della piccola bara,per poi scoprire una volta aperta che il piccolo era vivo e piangeva...
In base a quanto riportato all'agenzia di stampa Reforma,sembra che sin dall'inizio le probabilità di sopravvivenza fossero minime se non nulle. 

La giovane,venne ricoverata d'urgenza presso l'ospedale di Pachuca,a nord-est di Città del Messico,a sole 24 settimane di gravidanza.I medici dopo una prima analisi le dissero che avrebbero dovuto eseguire un parto cesareo,altrimenti la sua vita sarebbe stata in pericolo.
 
Quando il bambino venne alla luce pesava solo 1,3 chili,ma poco dopo,i medici ne dichiararono la morte asserendo che non potevano più rilevare il battito cardiaco.
 
Il direttore dell'ospedale Adolfo Martinez,commentando il caso in un'intervista all'agenzia di stampa EFE,affermò:"E' molto strano ed inspiegabile,non è una cosa normale che sia sopravvissuto,altrettanto strano,è il fatto che un corpo così debole possa sopravvivere dopo essere stata dichiarato morto”.
 
"Sappiamo tutti che i bambini nati prematuramente non possono vivere neanche un minuto in ambienti freddi,e tanto meno alla temperatura di un'obitorio".

"Non sappiamo esattamente quando il cuore riprese a funzionare"
concluse.

Dopo che il certificato di morte venne stilato,il corpo fu trasferito in obitorio in una cella-frigo e li vi rimase per più di quattro ore prima di essere restituito alla famiglia.

Purtroppo,giovedì notte il bambino morì per insufficenza respiratoria presso il General Hospital di Pachuca,tre giorni dopo essere stato dichiarato morto la prima volta da un medico nella città di Tulancingo,

 Ed in base alle risultanze emerse da questa triste storia di vera e propia malsanità,che comportò "grande indignazione e rabbia",che il procuratore generale dello stato di Hidalgo,
Jose Rodriguez incriminò per omicidio e abuso in atti d'ufficio il dottor Jenny Gijon,che dichiarò e certificò erroneamente la morte del neonato,come dicasi il medico Dario Davila,che si fece sostituire abusivamente dal citato dott.Gijon nel suo turno in ospedale,che fu a sua volta deferito con l'accusa di abuso di autorità e cattiva condotta,così come anche l'ex direttore dell'ospedale, il suo assistente e il capo del dipartimento di ostetricia. 

La giovane madre,crede che le ore trascorse in obitorio al freddo e coperto solo da un panno umido,uccisero il bambino.
 
"Le infermiere ed i medici,soprattutto quelli che rilasciarono il certificato di morte,ci trattarono sempre con arroganza" -disse - "Se non fosse stato per le loro negligenze,ora potrebbe essere ancora vivo."
 

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