Ora questo sarebbe il posto dove andare per vincere una scommessa: - Trascorrere una notte nella foresta dei suicidi -
"Il luogo ideale per morire"
Uno dei luoghi più leggendari in Giappone,che si trova all'ombra del Monte Fuji il celebre vulcano giapponese a ovest di Tokyo,conosciuta anche nonostante la sua limitata superficie dii circa 35 km quadrati,come "il mare di alberi",ma forse ancora meglio come “la foresta dei suicidi” .
Imprevedibile,selvaggia,affascinante,vulcanica,pericolosa,ecco come Aokigahara è stata descritta nel 1993 da Wataru Tsurumui nel controverso bestseller "Il Manuale completo del suicidio ",dove descrive i diversi modi di suicidio e la raccomanda come luogo ideale per l'ultimo viaggio.
Caratterizzata principalmente da un'intrica rete di grotte di origine vulcanica di difficile accesso,esplorarle può rivelarsi estremamente difficile sia per gli speroni di roccia lavica taglienti sia per il fatto che sono spesso ricoperte di ghiaccio per buona parte dell'anno,dopo il primo chilometro verso il Monte Fuji,la foresta si infittisce diventando in certi punti buia,inaccessibile e difficile da attraversare.
Fin dal passato,Aokigahara è stata circondata da un'aura di mistero:già dal XIX° secolo molti contadini poveri vi si addentravano per suicidarsi,dagli anni 50 divenne il punto di destinazione finale di oltre 500 uomini di tutti i livelli sociali che che ogni anno vi si recavano per suicidarsi..
Dopo l'esplosione del mercato azionario e la lunga recessione economica che decimò centinaia di posti di lavoro portando sul lastrico molte famiglie,dal 1998 il numero di persone suicide ogni anno in Giappone è rimasto costante,attestandosi ben oltre 30.000 ogni anno ad oggi.Qui,si può stimare una media di 30 suicidi ogni anno dalla metà del secolo scorso.
Nel 2002,78 corpi furono rinvenuti,che sostituisce il precedente record di 73 del 1998,a maggio del 2006 almeno 16 corpi erano già stati rinvenuti,con un picco nel 2007 di 78 corpi all'interno della foresta,piu' di qualcuno aveva accanto a se una copia del libro di Tsurumui.
Il record di suicidi di Aokigahara,è terzo solo al triste primato del Golden Gate Bridge di San Francisco e secondo al più popolare viadotto di TorontoBloor Street.
Aokigahara è considerata uno dei luoghi più infestati del Giappone,alcune leggende sostengono che l'aria sia satura delle anime delle persone suicide che si sono tolte la vita nel corso dei secoli ,che vagano per la foresta alla ricerca della pace eterna permeando gli alberi, e chi vi si trovasse all'interno anche senza intenzioni suicide,vi sarebbe spinto ugualmente da queste entità malefiche.
L'elevato tasso di suicidi ha indotto il Dipartimento di prevenzione del suicidio,una divisione del governo federale ad installare telecamere di sicurezza agli ingressi della foresta come ultima risorsa,oltre a numerosi cartelli dissuasivi che sono inchiodati agli alberi,un invito agli aspiranti suicidi d cercare aiuto con messaggi del tipo "Si prega di ripensarci" o come "Si prega di consultare la polizia prima di decidere di morire!".
Gli abitanti locali,dicono di saper ormai riconoscere a colpo d'occhio i tre tipi di visitatori di Aokigahara: gli escursionisti in cerca di percorsi per il trekking sul Monte Fuji, le persone con il gusto del macabro o spiritisti in cerca di entità malevole,oppure anime in pena che non hanno intenzione di fare ritorno.Nel terzo caso,la popolazione avverte immediatamente la centrale di polizia locale,che avvia le ricerche .
Tuttavia in questa foresta c'è anche chi deve lavorare per vivere,come i dipendenti forestali che ogni anno coadiuvati dalla polizia locale,cercano di perlustrarla alla ricerca dei corpi spesso in avanzato stato di decomposizione o ridotti a brandelli da animali selvatici,ovviamente a spese dei contribuenti dei tre villaggi locali,che devono pagare le tasse anche per la sepoltura dei corpi non reclamati o ignoti, che vengono tumulati nei cimiteri speciali dell'isola riservati ai suicidi di Aokigahara.
La procedura di recupero è semplice,ma allo stesso tempo bizzarra:nel caso gli operai addetti alla manutenzione della foresta avvistassero un cadavere,devono riportarlo alla stazione di polizia,dove viene posto in una stanza utilizzata specificamente per le persone che hanno commesso suicidio;Fatto ciò,fanno la conta o testa e croce per decidere chi dovrà passare la notte a sorvegliare il corpo,spesso in avanzato stato di decomposizione.
Infatti,la stanza ha due letti:uno per il cadavere e uno per l'operaio forestale che deve dormirgli accanto,secondo la tradizione locale (avete letto giusto).Ma perchè questa sorveglianza ad un corpo morto? Anche questo si rifà alla tradizione shintoista giapponese,i giapponesi credono nella yūrei:le anime di uomini e donne strappati dalla loro vita terrena prematuramente,tali anime dimorano dentro gli alberi della foresta,l'anima della vittima non può trascendere del tutto verso l'aldilà se dorme da sola la prima notte della loro morte,se lasciato solo,lo “Yūrei” (il suo fantasma) potrebbe urlare le sue sofferenze ed il suo dolore per tutta la notte e far muovere il corpo spostandolo dalla stanza per riportarlo nella foresta.Non sorprende che dover dormire accanto al cadavere, non sia un'obbligo per quei lavoratori.
Nel 2004,venne girato anche un film intitolato "Jyukai" - Il mare di alberi dietro il monte -,dal regista Takimoto Tomoyuki,dove si racconta la storia di quattro persone che decidono di porre fine alla loro vita nella foresta di Aokigahara.Durante le riprese Takimoto disse ai giornalisti di aver trovato un portafoglio contenente 370 mila yen (circa $ 3,760),dando luogo alla diceria popolare che Aokigahara fosse un vero tesoro per spazzini,altri affermarono di aver trovato carte di credito,patenti di guida,ecc..Mentre i rapporti reali sono scarsi,ci sono voci persistenti circa gli immancabili sciacalli,che entrano spesso nella foresta per rubare portafogli,denaro e carte di credito dai cadaveri,che poi vendono al mercato nero.
Aokigahara,ospita e spegne i dolori e le sofferenze inestinguibili di migliaia di persone o perchè respinte dalla società o perchè hanno ceduto alle pressioni della vita.E' un luogo dove le persone chiudono le loro storie di vita su un ramo di albero,o con pillole e alcol o con il taglio delle vene.E 'un luogo dove questi dolori vengono infine liberati e dove una sorta di pace è stata forse raggiunta,anche se con grande sacrificio.
Nessun commento:
Posta un commento