Tra gli altri casi che la storia ci tramanda,ricordiamo quello di Magdalena Ventura chiamata anche "Magdalena Ventura la napoletana" o "Magdalena Ventura de los Abruzos" e descritta all'epoca come "il grande miracolo della natura",di origini abruzzesi era nata ad Accumoli un piccolo paese,che all'epoca si trovava nella provincia dell'Aquila.
Sposata con tale Felice de Amici,aveva tre figli e dopo il concepimento all'età di 37 anni iniziò a manifestare i primi sintomi dell'irsutismo e di quella che oggi è conosciuta come "iperplasia surrenalica",aspetto mascolino con folta barba e folta peluria sul corpo,una voce profonda ed un'estesa calvizie che si manifestarono tardivamente,quindici anni dopo la donna e suo marito furono immortalati con il bambino che tiene in braccio.
Alcuni autori riferiscono che il bambino raffigurato fosse il suo ultimo figlio,ma ciò non è possibile in primo luogo a causa della sua età,nel momento in cui venne ritratta Magdalena aveva 52 anni.
Don Fernando Afan de Ribera,viceré di Napoli,capitano generale del Regno di Sicilia e governatore di Milano,bibliofilo e grande collezionista,quando sentì parlare di lei attraverso le storie dei viaggiatori,la invitò presso il Palazzo Reale di Napoli,commissionando al famoso pittore spagnolo Jusepe de Ribera,spagnolo di nascita ma napoletano a tutti gli effetti,essendovi giunto giovanissimo e rimanendovi per oltre 40 anni fino alla morte,un ritratto di famiglia di Magdalena Ventura nell'atto di allattare onde far risaltare quasi in maniera morbosa la pelosità del suo petto,catturando con ironia anche l'amara rassegnazione del marito in leggera penombra,comprensibilmente stordito di vivere tale esperienza.
La residenza ufficiale del viceré di Napoli a Pilato,Siviglia,comprendeva tra i numerosi reperti,ritratti di nani e giganti,oltre a dipinti di altri capricci della natura,come un toro con tre corna,e volle questa opera per esporla nella sua galleria “come una grande curiosità per sorprendere e sconcertare i suoi ospiti” .
La lunga epigrafe in latino,scritta su blocchi di pietra sul lato destro della foto descrive dettagliatamente una meraviglia del mondo naturale e la storia di questa coppia,ripresa ed immortalata in tre anni di lavoro dal 1629 al 16 febbraio 1631:
EN MAGNV[M] NATVRA
MIRACVLVM
MAGDALENA VENTVRA EX-
OPPIDO ACVMVLI APVD
SAMNITES VVLGO, EL ABRVZZO REGNI,
NEAPOLI-TANI ANNVRVM 52 ET
QVOD INSOLENS EST CV[M]
ANNVM 37 AGERET COE
PIT PUBESCERE EOQVE
BARBA DEMISSA AC PRO-
LIXA EST VT POTIVS
ALICVIVS MAGISTRI BARBAT
ESSE VIVEATVR QVAM MV-
LIERIS QVAE TRES FILIOS
ANTE AMISERIT QVOS EX
VIRO SVO FELICI DE AMICI
QVEM ADESSE VIDES HA-
BVERAT.
IOSEPHVS DERIBERA
HISPANVS CHRISTI CRVCE
INSIGNITVS SVI
TEMPORIS ALTER APELLES
IVSSV FERDINANDE IJ
DVCIS IIJ DE ALCALA
NEAPOLI PROREGIS
ADVIVVM MIRE DEPINXIT
XIIIJ KALEND. MART.
ANNO MDCXXXI
Ma sembra che il caso presentato all'epoca da José de Ribera non sia stato l'unico,sempre presso il Museo del Prado esiste un'altro dipinto dell'artista Cotán Juan Sanchez datato 1590,che ritrae Brígida de los Ríos di 50 anni,nativa di Peñaranda de Bracamonte,meglio conosciuta come la "Barbuda de Peñaranda",anche in questo caso è presente una folta barba ed una calvizie pronunciata.
Brígida del Río,la Barbuda de Peñaranda
Juan Sánchez Cotán (Orgaz 1560-Granada 1627)
Museo del Prado, Madrid
Entrambe le opere,si trovano esposte presso il "Museo Nazionale del Prado" (Madrid),il mito e la storia della donna barbuta continua......
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