31 agosto 2009

PERVERSIONI SESSUALI

La strutturazione delle perversioni sessuali come insegna la psicologia,avviene in età infantile,Krafft-Ebing (1953) definiva perversa ogni manifestazione dell’istinto sessuale non corrispondente allo scopo della natura,che sarebbe unicamente quello riproduttivo;

Umberto Galimberti (2000),definisce poi la perversione sessuale come un comportamento psicosessuale che si esprime in forme atipiche rispetto alla norma;

Queste perversioni sono costituite da fantasie,impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente,che in generale possono riguardare oggetti inanimati,la sofferenza o l’umiliazione di se stessi o del partner,o che coinvolgano persone non consenzienti o bambini.

Le "parafilie" assumono carattere di patologia quando i comportamenti,i desideri sessuali o le fantasie diventano pervasive nella vita del soggetto provocando un disagio significativo sul piano dell’adattamento sociale e lavorativo.

In un libro del 1905, "Tre saggi sulla teoria sessuale", Sigmund Freud ,definiva la "perversione sessuale" come il negativo,l'opposto della nevrosi,mettendo in evidenza che:

a) il perverso mette in atto impulsi che il nevrotico rimuove;

b) di fronte all'angoscia,il perverso si difende regredendo a forme di sessualità infantili,mentre il nevrotico adotta manovre basate sullo spostamento e sulla conversione delle emozioni in un'altro settore della sua vita;

Da allora, questo concetto é stato oggetto di moltissimi studi che ne hanno definito il contenuto in maniera sempre più precisa.

L'Associazione Psichiatrica Americana,nell'intento di catalogare con precisione i disturbi psicologici e consolidare il concetto scientifico delle patologie mentali, ha cominciato a pubblicare fin dal 1952 il "DSM", cioé il "Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali" che descrive minuziosamente ogni tipo di comportamento umano in relazione alla psicologia o alla psichiatria.

Il concetto di perversione sessuale, che si riallaccia al canone di normalità dominante in una certa società ed in una certa epoca,ha subito nel DSM,una notevole evoluzione nel corso degli anni.

Nell'edizione DSM-III-R del 1987, i disturbi sessuali sono classificati in due categorie principali:

Le disfunzioni sessuali che riguardano disturbi inerenti all'attività sessuale"normale" (ad es. impotenza, eiaculazione precoce.....ecc.);

Il termine una volta in uso di "perversione sessuale" é stato sostituito col termine "parafilia" dal greco "filìa" (attrazione} e "para" (deviazione) e cioé attrazione per la deviazione.

La parafilia presenta come caratteristica l’ attrazione sessuale per:

1) oggetti non umani;

2) soffereza o umiliazione propria o del proprio partner (non solo simulata);

3) attrazione verso bambini o persone non consenzienti;

La psicanalista americana Louise J.Kaplan,aggiunge ulteriori elementi alla descrizione della perversione sessuale,definendola come "attrazione irresistibile verso un comportamento sessuale anomalo o bizzarro",con la caratteristica di essere un "gesto coatto,imperativo, ripetitivo,stereotipato" e che implichi almeno uno dei seguenti comportamenti:

a) attività sessuali che usino un'oggetto sessuale inanimato al fine di raggiungere l’ eccitamento sessuale;

b) attività sessuali con esseri umani che comportino sofferenze e/o umiliazioni reali o simulate;

c) attività sessuale con partner non consenziente;

Lo psichiatra italiano Giovanni Jervis,nella sua definizione di perversione sessuale,evidenzia ulteriori aspetti di questi comportamenti mettendo in evidenza che:

a) il soggetto ha da sempre difficoltà a trattenersi dal soddisfare i propri impulsi;

b) ha costanti difficoltà a valutare la discrepanza dei propri atti rispetto alle norme dominanti e insieme,ha difficoltà a valutare le conseguenze di questi atti;

c) di fatto procura con questi atti imprevisti seri danni (anche psicologici) a se stesso e/o significative sofferenze ad altre persone;

d) é di intelligenza normale e non presenta chiari disturbi nevrotici,né reali disturbi psicotici;

e) tende a reiterare stabilmente forme di comportamento disapprovate dalla mentalità dominante, spesso - non sempre - a contenuto sadico;

TIPI

Le perversioni sessuali coinvolgono primariamente, ed in alcuni casi in modo quasi esclusivo, il sesso maschile.Solo il masochismo ha un rapporto di 1 femmina su 20 maschi, rivelando come questa parafilia possa essere quella sicuramente presente nel sesso femminile. (DSM-IV 1994).

Premettendo che:

- la prassi clinica evidenzia quadri patologici non sempre così definiti.

- esistano anche altre forme di perversione.

- alcune forme di perversione sconfinano in altre.

- spesso il soggetto perverso mette in atto nello stesso tempo diversi tipi di perversione, o sostituisce una perversione con un’altra meno pericolosa o più adatta alla situazione,possiamo nominare e descrivere brevemente le perversioni più comuni,così come elencate dal DSM-III-R e dagli altri autori citati:

Per il DSM IV (1994) ogni parafilia deve durare per almeno sei mesi ed essere presenti fantasie,impulsi sessuali,o comportamenti ricorrenti ed intensamente eccitanti che comportino le azioni di cui sopra. Ogni “condotta sessuale” per essere definita parafiliaca ha necessità di causare disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento.

Analizzando le perversioni dal punto di vista psicologico, possiamo quindi rilevare come ogni comportamento perverso faccia riferimento a reali situazioni che appartengono alla storia dell’individuo e che siano quindi dei tentativi non razionalizzati e non decodificati di superare le angosce conseguenti ai traumi vissuti nell’infanzia.

Le principali perversioni sessuali prese in considerazione in ambito psicopatologico riguardano:

- bestialità, o zoofilia o zooerastia :Pratiche sessuali con animali.

- esibizionismo :Perversione sessuale che comporta l´esposizione dei genitali spesso durante attività masturbatorie, di fronte ad estranei non consenzienti.Qualche volta il soggetto si masturba mentre si mostra (o mentre fantastica di mostrarsi).L´insorgenza del disturbo avviene di solito prima dei 18 anni,anche se il disturbo può cominciare in età più avanzata.

Dal punto di vista psico-patologico le azioni esibizionistiche possono insorgere come conseguenza di un’umiliazione subita da parte di una donna. Nell’atto esibizionista il soggetto si vendicherebbe dell’umiliazione subita scioccando delle sconosciute,gli esibizionisti rivelerebbero una profonda insicurezza circa la propria virilità.

- feticismo :Piacere ed eccitazione sessuale mediante l'uso di oggetti inanimati (il “feticcio”),tra
i più comuni oggetti feticistici vi sono mutande,reggiseni,calze,scarpe,stivali,o altri accessori di abbigliamento femminile.

Di solito il feticcio è necessario per l´eccitazione sessuale,e si può comprendere come questa perversione possa comportare una limitazione alla libertà di gratificarsi attraverso l’incontro amoroso se questo non viene mediato dall’oggetto feticista.La Parafilia può esordire nell´adolescenza,sebbene il feticcio possa essere stato investito di significato particolare già nella prima fanciullezza.
Una volta instauratosi, il Feticismo tende ad essere cronico;

- masochismo sessuale :Comporta l´atto (reale, non simulato) di essere umiliato,percosso,legato o di essere sottoposto a sofferenze fisiche e psicologiche .
Il masochismo adolescenziale che si realizza in automutilazioni, rappresenta il tentativo di rinuncia all’attacamento infantile ai genitori e loro idealizzazione e viene messo in atto da chi ha alle spalle un’infanzia di perdite,di privazioni e traumi,o da chi proviene da un ambiente nel quale genitori freddi e assenti,sono stati incapaci cioè di contenere il bisogno di completezza dei figli.

Le pratiche masochistiche sono molteplici e possono prevedere l’uso di oggetti o la messa in atto di condotte attraverso cui si subisce una sofferenza che viene sempre e comunque inflitta da un partner.Spesso,causano la morte per incidenti occasionali che si possono verificare nel corso delle pratiche stesse;

- sadismo sessuale :Eccitazione sessuale derivante da atti reali e non simulati,che implicano il somministrare ad altri non consenzienti sofferenze ed umiliazioni psicologiche e fisiche.Corrisponde all'altra faccia del masochismo, in cui il soggetto raggiunge l'eccitazione sessuale infliggendo sofferenze ad un partner,anche in questo caso,le pratiche sadiche prevedono l’uso di mezzi che possono essere letali.

Spesso nelle fantasie sadiche vengono rievocati i ruoli del bambino,indifeso,umiliato e violato
e del genitore potente,castrante, violentatore,provocando profondi sensi di colpa che divengono disadattivi per il soggetto che ne soffre.

Medard Boss (1998),si è occupato di perversioni sessuali in ambito analitico esistenziale,e a proposito di sado-masochismo egli afferma che i soggetti vittime di questo disturbo, sono persone che a causa di specifici fattori traumatici intercorsi nell’infanzia,si ritrovano nell’impossibilità di essere-nel-mondo amando.
L’atto "sado-masochista" scaturirebbe da un profondo bisogno di dare e ricevere amore, comune a tutti gli esseri umani,il cui soddisfacimento viene impedito da una sorta di insensibilità (fisica nel masochista e percettiva nel sadico) che si cerca di eliminare provocando il dolore,che serve a far sentire “emotivamente viva” ed umana la relazione tra un “Io” ed il “Tu” che altrimenti verrebbe vissuta come fredda, insensibile, inesistente;

- travestitismo : Si parla di travestitismo,quando un individuo ha l'abitudine di (o prova piacere a) indossare abiti del sesso opposto,il travestismo permette di assumere una identità che può servire a compensare perdite passate;
Di solito il maschio colleziona indumenti femminili con cui di tanto in tanto si traveste,quando è travestito,in genere prova piacere, immaginando di essere sia il maschio soggetto che la femmina oggetto della sua fantasia sessuale.Questo disturbo è stato descritto solo in maschi eterosessuali.

Il travestitismo non viene diagnosticato quando si manifesta esclusivamente nell´ambito del transessualismo,che è un disturbo dell’identità di genere in cui il soggetto sente di appartenere al sesso opposto a quello genitale. Un maschio affetto da transensualismo,si veste da donna perché si sente donna e perché ciò lo eccita sessualmente.
Il disturbo più spesso insorge con travestimenti già nella fanciullezza o nella prima adolescenza;

- voyeurismo : Piacere sessuale derivato dal guardare soggetti ignari mentre sono nudi,si spogliano, o sono impegnati in attività sessuali.
L´atto di guardare comporta l´eccitazione sessuale,e di solito non viene ricercata alcuna attività sessuale con la persona osservata.

L´orgasmo, di solito indotto dalla masturbazione,può insorgere durante l´attività voyeuristica,o più tardi in risposta al ricordo di ciò a cui il soggetto ha assistito.L´esordio del comportamento voyeuristico avviene di solito prima dei 15 anni,il decorso tende ad essere cronico (DSM-IV).
Psico-patologia: Otto Fenichel (1951) ha associato il voyeurismo ad una fissazione inconscia al momento in cui il soggetto da bambino, vide o sentì per la prima volta i propri genitori avere un rapporto sessuale,tale evento in psicanalisi, prende il nome di scena primaria;

- pedofilia : Perversione sessuale,che comporta attività sessuale con bambini prepuberi (generalmente di 13 anni o più piccoli).Secondo il DSM IV (1994) per poter definire un soggetto pedofilo,questi deve avere almeno 16 o più anni,e deve essere di almeno 5 anni maggiore del bambino.

I soggetti pedofili,possono esprimere il loro disturbo commettendo abusi sui propri figli,o su figliastri o anche su bambini scelti al di fuori della cerchia familiare,per esempio nell’ambito lavorativo,se il pedofilo svolge un’attività relativa al mondo dell’infanzia.

Da un punto di vista psico-patologico, secondo G. O. Gabbard (1995) la pedofìlia è un tipo di sessualità definibile come narcisistica,nel senso che il pedofilo vedrebbe il bambino come una proiezione dell´immagine di sé.

L’ipotesi secondo la quale il pedofilo cerca i rapporti sessuali con i bambini per fronteggiare un problema di impotenza,sembra non essere sostenibile.L´idea che i pedofili soffrano di una patologia narcisistica è oggi l´ipotesi più accreditata,infatti l´attività sessuale con bambini prepuberi rafforzerebbe la fragile stima di sè del pedofilo.

Spesso,hanno alle loro spalle una storia di violenze e abusi esercitati per lo più da parenti,il che significa che un'adulto ha costretto un bambino a rapporti sessuali come se si trattasse di un adulto.
Dal punto di vista psicologico quindi il bambino,divenuto adulto e pedofilo,può essere visto a sua volta come una persona ossessionata dalla volontà di eliminare le differenze tra i sessi e tra la generazione adulta e quella bambina;

- necrofilia :Attrazione sessuale per i cadaveri,per le scene macabre,con rituali funerei fino a giungere in certi casi al congiungimento sessuale con cadaveri,può essere vista come disumanizzazione di desideri umani considerati troppo emotivamente pericolosi;

- frotteurismo :Eccitazione sessuale ottenuta col toccare o strofinarsi contro una persona non consenziente,si manifesta generalmente in posti affollati (per es.,marciapiedi affollati o mezzi di trasporto pubblico).
Mentre il soggetto mette in atto i toccamenti con i propri genitali (da vestito) al corpo di un’ignara donna,di solito fantastica una relazione esclusiva di intimità con la vittima.

Comunque,egli si rende conto che per evitare possibili procedimenti giudiziari,deve evitare di essere scoperto dopo aver toccato la sua vittima,ciò comporta spesso forti stati d’ansia che provocano sofferenze al soggetto;

Esistono, inoltre,delle forme di parafilia che,poichè non soddisfano i criteri diagnostici per nessuna delle precedenti perversioni,rientrano nella categoria diagnostica:
"Parafilia Non Altrimenti Specificata" (NAS).

Gli esempi includono,ma non si limitano a:

- clismafilia (uso dei Clisteri nelle attività erotiche per raggiungere l’eccitazione sessuale)

- coprofilia (uso delle feci per l’eccitazione sessuale)

- coprolalia o scatologia telefonica (eccitazione ottenuta con il pronunciare frasi oscene al telefono)

- parzialismo (attenzione sessuale concentrata esclusivamente solo su una parte del corpo)

- urofilia (attrazione sessuale ed eccitazione per le urine)

CARATTERISTICHE, CAUSE, CONSIDERAZIONI PSICOLOGICHE

Come gia' riportato,la psicoanalista americana Louise J. Kaplan definisce la perversione come "gesto coatto, imperativo, ripetitivo, stereotipato", mettendo così in evidenza uno degli elementi base della perversione e cioè il suo carattere di fissità, di ripetizione di una serie di gesti e rituali sempre uguali.

Questa caratteristica distingue la perversione dai comportamenti sessuali anomali o bizzarri,ma liberamente scelti e variati,comportamenti cioè che due partner sessuali decidono di assumere se lo desiderano; Partner che normalmente vivono il sesso in maniere diverse decidendo di volta in volta se farsi coinvolgere o meno in giochi di particolare tipo,con la libertà di proporli e accettarli o meno,e variando nel tempo i propri comportamenti e giochi sessuali.

In altre parole,a differenza di chi ha una sessualità libera e variata,chi mette in atto la performance perversa non ha scelte,la sua eccitazione passa solo attraverso quel comportamento e non altri;

Attraverso la messa in atto della perversione,la persona cerca di combattere uno stato di forte ansia, o di profonda depressione,o di disturbi psicologici così forti ed invalidanti che possono sconfinare dal quadro delle nevrosi a quello delle psicosi.

Ed ancora,la perversione è una strategia psicologica che richiede, per essere soddisfatta,una messa in atto,una cosiddetta performance in genere di carattere sessuale.

La messa in atto della perversione,placa le ansie e la disperazione del vivere e dà alla persona l'impressione di poter sopravvivere,superando i traumi subiti durante l'infanzia. Ciò significa che,quasi sempre,il perverso è una persona che da bambino,ha subito traumi spesso di carattere sessuale che hanno lasciato danni nella struttura della sua personalità.

Questi danni non sono mai stati affrontati in maniera conscia,restano presenti nell'inconscio della persona come nuclei che non hanno seguito la maturazione della sua personalità;Colui che porta in sé questi danni è quindi spesso un portatore inconsapevole.

Ma questi danni,agiscono anche nel presente della persona divenuta adulta e producono fortissimi malesseri,sull'origine dei quali l'individuo non ha coscienza.

Attraverso la "perversione",che possiamo vedere come drammatizzazione di questi eventi infantili, il perverso cerca di dominare ricordi di situazioni che nell'infanzia erano troppo eccitanti,paurose o umilianti per essere dominate.

La perversione rappresenta quindi,per la maggior parte dei casi,il tentativo che un'adulto mette in essere,per cercare di esorcizzare i propri traumi infantili.

Questo avviene,sia attraverso la semplice replica del trauma (semplificando: se io da bambino venivo picchiato sadicamente da un genitore posso chiedere al partner sessuale di picchiarmi ripetendo così la situazione infantile);

Sia attraverso una messa in scena a ruoli alternati (nell'esempio di prima divengo io colui che picchia e assumo quindi il ruolo del genitore che sottometteva attraverso la violenza).

Il bambino non amato ma amato inadeguatamente,si convince di essere lui stesso la causa della mancanza di amore da parte dei genitori,e può cercare di compensare questa perdita da grande mettendo in atto un rapporto di dominazione,nel quale ha l’illusione (attraverso il dominio esercitato su un altro essere) di riacquistare i suoi poteri perduti nell’infanzia.

Un rapporto di dominazione può essere scelto,adottando la parte dello schiavo,anche per tenere nascoste le proprie capacità,nella paura che vengano sottratte come una volta fecero i genitori.
Una tecnica simile, quella cioè di assumere il profilo pù basso possibile,viene adottata in campo non sessuale,per dare agli altri la sensazione di debolezza e provocarne l’allentamento del controllo ( tecnica illustrata con chiarezza dal serial tv del tenente Colombo).

Altra caratteristica della "perversione" è che essa,finchè dura (anni o tutta una vita),diventa l’interesse centrale nella vita della persona.La perversione ha carattere di fissità,cioè di comportamento coatto,ossessivo,ripetitivo.

Si diversifica dai comportamenti ossessivo-compulsivi (come da es.il lavarsi continuamente le mani, il mettere sempre in ordine la casa, i rituali rassicuranti del controllare se la porta è chiusa, la manetta del gas o dell’acqua sono sulla posizione spento,l’interruttore generale della luce è chiuso ecc.), perché questi rituali vengano vissuti da chi li mette in essere come rassicuranti, curativi e “buoni”.

Il perverso invece,sa benissimo che sta facendo qualcosa di “cattivo”, moralmente sbagliato, socialmente condannabile,ma parte del sollievo che prova dalla perversione proviene anche dalla sfida e superamento dei codici morali “comuni”.

Il perverso ha inoltre la necessità di tenere sempre in evidenza idee di peccato e di colpa, anche se accompagnate dalla somministrazione a sé o agli altri di sofferenze,è concentrandosi su queste sofferenze che il perverso riesce in qualche modo e per un po’ di tempo a dominare i terrori,le umiliazioni e le ferite morali e fisiche che hanno costituito il nucleo dei suoi traumi d’infanzia.

Ref:Roberto Vincenzi Psicologo-Psicoterapeuta
Ref:FIANNACCA, A. (2009). Le Perversioni Sessuali. Firenze: PsicoLAB. http://www.psicolab.net






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