"Quando stai attraversando l'inferno devi solo andare avanti e non fermarti!" Anonimo
Immaginate di dover prendere la dolorosa decisione di “staccare la spina” che tiene in vita il vostro coniuge in coma.Ora,immaginate che durante la veglia riprenda conoscenza e vi chieda del cibo messicano,una storia veramente sorprendente e difficile da digerire tanto che non resta altro come si suol dire ”che mettersi le mani nei capelli...”
Tutto ebbe inizio la mattina del 26 maggio 2007,quando Ryan cercò di svegliare sua moglie Jill di 31 anni e si accorse che non rispondeva.
In seguito,si saprà che Jill era portatrice di un difetto cardiaco congenito che induceva il suo cuore a fermarsi,quando Ryan si rese conto che non respirava,memore di un corso di CPR (corso di primo soccorso) che aveva frequentato 10 anni prima,la trascinò fuori dal letto e sul pavimento inizio' a mettere in pratica quelle lezioni che non aveva mai usato.
Allerto' nel contempo il 911 (il nostro 118) continuando ad eseguire il massaggio cardiaco a sua moglie senza vita,fino a quando i paramedici arrivarono e per mezzo di un defibrillatore riportarono il suo cuore alla vita,per poi precipitarsi all'Oklahoma Heart Hospital,dove il personale medico per preservare la sue funzioni cerebrali, la sottoposero ad una procedura di ipotermia indotta,per abbassare la temperatura corporea e per tentare di minimizzare i danni al cervello causati dalla mancanza di ossigeno.
Suo marito Ryan,che nella vita fà l'installatore,rimase al suo fianco,dormendo in ospedale,trovando conforto nello scrivere nel suo diario,sperando e pregando e leggendo la Bibbia e qualche volta si sdraiava sul letto accanto a lei.Ma con il passare dei giorni le sue condizioni rimanevano invariate.
Lei era viva,il suo cuore batteva,ma restava in coma profondo,per i medici la situazione era disperata,solo l'1 o il 2 per cento dei casi recuperati avrebbe potuto vivere una vita normale.
Dopo averla vista rimanere in coma per quattordici giorni e aver discusso con i genitori di lei,Ryan concluse che la moglie non avrebbe mai desiderato trascorrere il resto della sua vita in un letto d'ospedale,e con l'aiuto della sua famiglia fu costretto a prendere una delle più difficili e peggiori decisioni della sua vita:"decidere se vivrà o non vivrà,lasciarla vivere cosi' oppure no",e cosi' davanti ad un giudice in Tribunale,sottoscrisse l'ordinanza per rimuovere gli apparati che la tenevano in vita.
Il 9 giugno verso le 18,Ryan e la famiglia le dissero addio mentre i medici rimuovevano gli apparati vitali,ritornò in ospedale alle 11di sera e si sedette accanto al suo letto in attesa della morte che i medici dissero fosse inevitabile.
Alle 11,45 iniziò a farsi inquieto,"I medici lo avevano preparato contro le false speranze indotte dal manifestarsi in casi come questi di funzioni riflesse del suo corpo,come parlare o muoversi,prima del trapasso definitivo".
La sentì borbottare,ma fu presto chiaro che non si trattava di un semplice e solo borbottare,perchè inizio' anche a muovere la testa da un lato all'altro e dopo 10 minuti dire:"Fatemi uscire di qui voglio tornare a casa" - "Chiese poi di essere portata al suo ristorante messicano preferito" (il "Ted Escondido Cafe” il più popolare ristorante messicano di Oklahoma City,di cui era una assidua habituè).
"Gli feci delle semplici domande" - disse Ryan - "Le chiesi il nostro numero di telefono e l'indirizzo di casa, il nome del nostro cane e del nostro gatto e rispose correttamente a tutte",tutto questo non è normale disse a se stesso.
Lungi da ciò,Jill uscì dal coma respirando da sola,dopo sei giorni era di nuovo a tutti gli effetti "normale",le fù impiantato un pacemaker e poi avviata presso un centro di riabilitazione,dove inizio' ad avere i suoi primi veri ricordi.
Oggi Jill non ricorda nulla di quando era in coma e del suo risveglio:"Ricordo tutto delle sessioni di terapia in ospedale,gli infermieri,i terapisti e i logopedisti,mi ricordo di tutti loro che mi hanno aiutato moltissimo".
"Più o meno,mi sento normale,solo la mia memoria a breve termine è come spenta debbo sforzarmi un po' per pronunciare le parole difficili ma a parte questo,stò bene " disse.
I medici,non sono ancora sicuri di quello che è successo o come e perchè si sia svegliata,
impotenti nel non poter spiegare perchè non morì più di un'anno fa,per Jill al contrario l'unica spiegazione è in "Dio".Sembra però che in questa triste e felice storia abbiano avuto un pò troppa fretta di staccare la spina,non è vero? Mi chiedo se forse Jill era anche una donatrice di organi...!!!!
Il fatto che questa donna,suo marito e la famiglia siano ancora una volta insieme è solo uno dei miracoli della vita.
Se poi avete tempo,andate a rileggervi il mio post:MORTE APPARENTE ED ESPIANTO D'ORGANI
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