Anche la società "Coccato&Mezzetti" di Novara,ha ottenuto recentemente l'autorizzazione ministeriale a commercializzare bare in Materbi,una bioplastica ricavata dal mais che si dissolve gradualmente nell'ambiente senza danneggiarlo.
Peso complessivo: 17 Kg
Ingombro interno:190 x 62 (spalla) x 40h cm
Portata:100 Kg
Struttura: Cellulosa antiumido in tripla onda; profili in legno
Valori ambientali: Emissione di fumi irrilevante;completamente biodegradabile
Benefici ambientali:
In Italia si contano 15.384 cimiteri delle dimensioni più varie,distribuiti in circa 8.000 Comuni.La popolazione italiana ammonta a circa 60 milioni di persone,la mortalità è del 9,5%,ogni anno si verificano in Italia 550.000 decessi.Questi sono distribuiti come segue:310.000 destinati alla tumulazione,190.000 all'inumazione,50.000 sono destinati alla cremazione.Per provvedere alla sepoltura di 550.000 defunti così distribuiti,ogni anno occorrono:
- non meno di 500.000 q.li di legname tagliato e lavorato,il legname più usuale(ed anche mediamente più economico)è il larice,una conifera che cresce nel clima alpino,impiega non meno di 15 anni per raggiungere l’altezza di 40 metri e un diametro di 60 cm.;con un larice si realizzano non più di 20 bare; per il fabbisogno annuale occorrono quindi almeno 37.000 larici,una superficie forestale di 50 km.quadrati;
- calcolato in 15 anni il ciclo di rinnovamento del legno,occorre che sia destinata a tale scopo una superficie complessiva di 750 km2,almeno 600.000 alberi ad alto fusto;
- per il fabbisogno di casse di zinco necessario per la tumulazione di 310.000 defunti,si preleva non meno di 6.000 tonnellate di zinco ogni anno dalle risorse esauribili del pianeta;
- per il solo trattamento estetico di 550.000 bare,si utilizzano non meno di 6.000 tonnellate di vernice,da ogni tonnellata di vernice evapora una quantità di 400 kg. di solventi tossici per l’uomo e per l’ambiente,nei quali sono presenti anche sostanze riconosciute cancerogene;
- 310.000 loculi e tombe immobilizzano un volume non inferiore a 700.000 mc.
- misura che corrisponde al volume occupato da circa 2.500 appartamenti
- per la cui costruzione sono necessari 390.000 tonnellate di materiale edile,cemento,armatura,sabbia;
- a questo va aggiunto il marmo di finitura,non meno di 70.000 tonnellate che in lastre da 2 cm.circa coprono una superficie di 100 ettari;
- per l’inumazione di 190.000 defunti si movimentano non meno di 1.520.000 mc.di terra,ed occupano uno spazio di circa 600.000 mq.,superficie utile per realizzare 6.000 appartamenti tanti quanti,occorrono per una comunità di 20.000 abitanti;
- quindi ogni anno l’immobilizzo per le sepolture è equivalente a spazi o volumi di 8.500 appartamenti,tanti quanti ne occorrono per una comunità di 30.000 persone;
- la cremazione consente di ridurre al minimo la cementificazione,le 50.000 salme annualmente cremate,se sepolte in modo tradizionale,avrebbero occupato ulteriori volumi,almeno 120.000 mc.o 150.000 mq.,l’immobilizzo sarebbe cresciuto di ulteriori 1.700 appartamenti;
- anche se per la cremazione di 50.000 salme occorrono non meno di 4.000.000 di mc.di metano,pari al consumo medio annuale di 4.000 famiglie;
Altri benefici ambientali :
Minor consumo energie non rinnovabili
Diminuzione scarichi inquinanti
Riduzione rifiuti prodotti
Ricorso energie rinnovabili
Minor consumo materie prime
Ricorso a risorse locali
Miglior uso infrastrutture esistenti
Minor ricorso a trasporto e logistica
Vantaggi e considerazioni circa l'utilizzo di cofani in cellulosa per la cremazione
Con Decreto del 12 aprile 2007 ai sensi dell’art:.115, comma 1. lettera b),del decreto legislativo n. 112 del 1998,il Ministero della Salute ha autorizzato l’utilizzo,al posto del feretro di legno destinato ad inumazione,trasporto, e\o cremazione di salma sul territorio nazionale,di cofano in cellulosa con bordi in legno.Il Decreto è stato emesso secondo l’art. 31 del D.P.R. 285/90 e l’art. 75 comma 3 del DPR 287/90.
Tale opportunità ha apportato nella gestione della Cremazione un sensibile miglioramento al ciclo di combustione del feretro.Infatti va considerato che mediamente un tale cofano pesa circa 17 Kg di cui circa 5-6 Kg di legno e gli altri di cellulosa.I legni sono quelli che costituiscono il solo telaio in modo da favorire la movimentazione dei cadaveri durante il funerale.
La combustione ne risulta favorita innanzi tutto perché si ha decisamente meno massa da bruciare,infatti i feretri in legno massiccio risultano più pesanti e quindi necessitano di più tempo per smaltire una maggior massa tra cassa e salma.In genere a seconda della taglia del feretro si va con pesi da 40 ad 80 Kg con legni dall’abete al larice,al noce ed al mogano per densità crescenti da circa 0,44 kg\dm3 fino a quasi 1 (densità commerciali al 15% di umidità).
Da tener conto che ormai quasi tutti i Forni Crematori vanno a Metano che è il combustibile ideale sia per valore del potere calorifico che per le relative basse emissioni e per la nullità dei residui solidi di combustione.Il metano inoltre ha una temperatura di corpo fiamma molto più alta (l’adiabatica di 1.949°C e la reale media di circa 1.200°C) rispetto al legno (max 800°C) che ha un maggior indice C\H.
Va anche considerato l’aspetto economico dell’utilizzo dei cofani in cellulosa dato l’aspetto distruttivo della cremazione,l’ipotizzare come qualcuno potesse pensare,di usare casse in legno massiccio più pesanti per alimentare meglio la combustione è puramente contro logica e la buona tecnica per svariati motivi.
- II primo è,come si è prima detto,che si aumenta la massa da cremare allungando i tempi dell’operazione e le relative emissioni.Per esempio con una salma media da cremare di 65 kg ed una cassa di legno di 50 kg si ha un aumento della massa da cremare da 82 kg a 115 kg con un aumento del 40% rispetto ai 17 kg del cofano in cellulosa.
- Poi si userebbe un combustibile (appunto il legno) con potere calorifico ponderale di circa tre\quattro volte inferiore (a-seconda dell’umidità con circa 3.250 Kcal\kg medio con il 20%) rispetto al metano e con un rapporto C\H decisamente più sfavorevole.
Si deve inoltre tenere conto che il legno lascia ceneri (circa l’1%) e contribuisce al tasso di polveri nelle emissioni cosa che decisamente va,per quanto possibile evitata in quanto le emissioni nella Cremazione costituiscono l’aspetto più delicato dal punto di vista ecologico ed ambientale.Si ricorda inoltre che il legno per bruciare e produrre calore deve essere inizialmente riscaldato (a circa 210 °C) affinchè possano in esso avvenire quei complessi fenomeni di degradazione dai quali si originano i gas combustibili capaci di portare in definitiva ad un bilancio termico positivo.
Da considerare ancora che il metano,che brucia istantaneamente,da minor volume di emissioni a parità di calore sviluppato con il minor inquinamento possibile,mentre per la combustione del legno si può indicare che proviene per I’85% da varie e complesse sostanze volatili e dal 14% da carbone.Infine si deve considerare che la fase iniziale della cremazione che termina con il collasso della cassa,deve essere la più breve possibile per poter far si di iniziare la cremazione della salma con la fase più critica che è I’evaporazione dell’acqua dal corpo (circa il 76 %) che, come si sa, mantiene “relativamente” fredda la salma finché questa non è rimossa (calore di sola evaporazione ~540 Kcal\kg più il calore sensibile).
Quest’ultima operazione è fortemente agevolata dalla combustione del Cofano in cellulosa che ha una velocità di combustione notevole minimizzando inoltre il rilascio di eventuali ceneri data la sua natura. I bruciatori a metano della camera primaria del forno danno tutta la potenzialità termica necessaria e voluta nelle migliori condizioni di cremazione come sopra specificato.
Il cofano in cellulosa contribuisce notevolmente,per quanto detto,alla miglior cremazione ipotizzabile che,se possibile, sarebbe quella con la salma ricoperta da un semplice lenzuolo di lino.
(relazione dell' Ing. Alessandro Salvi Noli, 06\07\07)
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